«No ai menu terroristici, allergici avvisati con stile»

Unione Sarda,
Provincia Nuoro, pag. 27
Martedì 16 dicembre 2014

Ristoratori e baristi cercano di adeguarsi alle nuove norme

Frutta a guscio, uova, latticini, glutine, anidride solforosa e altre dieci tipologie di ingredienti che possono provocare reazioni allergiche. Produttori, ristoratori, baristi in fermento anche in provincia di Nuoro. Tutti tra i banchi di scuola per imparare a districarsi nella giungla delle scienze biologiche: da qualche giorno chi somministra alimenti sfusi deve specificare nero su bianco la presenza di allergeni. Manna dal cielo per celiaci, intolleranti al lattosio o ai crostacei.

ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA. Per mitigare il possibile effetto ciclone delle nuove etichettature, le associazioni di categoria (supportate dalla Asl) scongiurano il panico con la formazione intensiva degli operatori. Gianluca Deriu, direttore Confcommercio, è fiducioso: «Non è tragica», osserva, «da oltre un mese i nostri associati vengono in sede per sottoporci i menu e noi li aiutiamo a preparare l’elenco personalizzato con le indicazioni richieste». Gian Battista Piana, presidente Confesercenti, conferma: «Dobbiamo attrezzarci prima che arrivi il periodo delle sanzioni». E confessa: «C’è un po’ di preoccupazione, a causa della poca chiarezza sulle procedure. Sono 14 gli allergeni da segnalare e il problema ce lo avranno soprattutto coloro che preparano al momento, a iniziare dai gestori dei bar. Stiamo procedendo con i seminari».

RISTORATORI E BARISTI. «Tanti colleghi mi stanno chiamando per sapere come comportarsi», fa sapere Silverio Nanu, presidente ristoratori Ascom. «Per ora stiamo allegando alla carta un foglio aggiuntivo. Ma cercheremo di curare anche il lato estetico, studieremo una grafica che alleggerisca il messaggio, in modo tale da non spaventare i nostri ospiti e farli sentire tutti dei malati», scherza. «Precisare con stile che il vino contiene anidride solforosa, o che il raviolo ha il glutine, evitando che suoni come un avvertimento. Certo, magari le periferie avranno qualche difficoltà in più ad aggiornarsi, ma stiamo dando una mano a tutti». Attilio Arpi rappresenta i baristi: «Non è facile riuscire a informare capillarmente», ammette, «ma è importante provarci. Ogni servizio in più che offriamo ai clienti è un valore aggiunto». E se nella patria delle cortes apertas a faticare particolarmente saranno i venditori estemporanei di prodotti tipici, con l’Autunno in Barbagia ormai in archivio questi avranno un anno in più per affinare la scienza.

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