Sconti sui debiti. Nell’isola all’opera decine di truffatori

Nuova Sardegna
Ed. Nazionale, pag. 5
Domenica 8 dicembre 2013

«Lei ha difficoltà con le banche, vero? Beh, noi l’aiuteremo: innanzitutto, recuperando le somme indebite che le chiedono con gli interessi sugli interessi». Comincia così il racconto di un commerciante di un piccolo centro. «Solo per i controlli sui conti ho dato oltre 10mila euro”, rivela l’uomo, che poi ha firmato cambiali altri 6mila. Tutto prima di una vera azione di recupero. Alla fine, ha capito che si stava infilando in un vicolo cieco. «Ma per riavere indietro una parte della documentazione ho dovuto presentare una denuncia in Procura», rivela.

SASSARI. Speculazioni sulla pelle di tartassati e indebitati: da mesi sedicenti mediatori battono l’isola porta a porta promettendo a decine di sardi incredibili sconti sulle loro esposizioni con Equitalia e banche. «Disinvolti responsabili di Srl e altri personaggi controversi garantiscono fortissime quanto improbabili riduzioni dei debiti grazie ai loro servizi», spiegano dall’Adusbef nazionale, che segue queste vicende regione per regione. «Come agiscono questi sciacalli? In primo luogo, fanno sottoscrivere lettere d’incarico – prosegue l’organizzazione a tutela dei consumatori – Così i più ingenui s’impegnano a firmare cambiali versando anticipi e assicurando percentuali esorbitanti sugli esiti delle trattative, esiti spesso impossibili da ottenere a patto di non violare le leggi». Modalità. L’avviso equivale a una pubblica denuncia per mettere tutti in guardia. L’Adusbef un anno fa ha siglato una convenzione con altre associazioni impegnate nella Rete antipressing fiscale-bancaria. Ne fanno parte Confcommercio Nord Sardegna, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Casartigiani. L’intesa si è poi allargata ad altri. Come per esempio, a Sassari, alla Sarda Imprese Asso. Gli obiettivi comuni? Arrestare pressioni tributarie indebite. Arginare lo strapotere degli istituti di credito. E, adesso soprattutto per l’Adusbef, ostacolare abusi e irregolarità. Al di là delle norme. Ovviamente nessuna di queste organizzazioni di categoria opera gratis. Però nel loro caso le tariffe di adesione e quelle delle prestazioni sono pubbliche, predefinite: a ogni modo lontanissime – quanto a entità delle cifre da versare – dalle somme pretese dai truffatori in azione negli ultimi mesi. E infatti oggi l’Adusbef è impegnata a combattere in tutta Italia queste e altre iniziative fuorilegge. «Come per esempio i raggiri escogitati per lucrare sulle tasche dei più deboli alimentando assurde speranze – tengono a puntualizzare gli autori della denuncia –, oltre che per danneggiare indirettamente le banche, le agenzie di riscossione e attività corrette come le nostre, a salvaguardia dei correntisti contro la richiesta d’interessi sugli interessi». Le aree coinvolte. Gli episodi più recenti riguardano tartassati da fisco e istituti di credito in diversi centri del Sassarese, della Gallura e della provincia di Nuoro. Ma tra le vitime figurano decine d’indebitati un po’ in tutta l’isola. Le metodologie. Perché in realtà non c’è un’unica gang, ma sono all’opera parecchie società. Le quali, a quanto pare, agiscono tutte con lo stesso meccanismo usato a suo tempo dall’Agenzia Debiti, dichiarata fallita su istanza della magistratura dopo indagini sulle trappole ai danni di clienti disperati e su possibili legami con la criminalità organizzata. Nelle esche lanciate in Sardegna ai correntisti di banche in difficoltà non mancano gli inviti a partecipare a iniziative promozionali. Ma oggi nell’isola il metodo più diffuso è quello del contatto diretto con gli indebitati. Ecco perché a chi nutre sospetti viene consigliato di rivolgersi a polizia, carabinieri, guardia di finanza e al proprio avvocato di fiducia. O. prima di firmare atti impegnativi, di rivolgersi alla sede Adusbef della zona di residenza.
di Pier Giorgio Pinna

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