Si attenua l’allarme deflazione

Nuova Sardegna,
Economia, pag. 15
Sabato 29 novembre 2014

Per il secondo mese prezzi in leggero rialzo. Il maltempo spinge il rincaro degli alimentari.

ROMA L’inflazione a novembre, secondo le stime preliminari dell’Istat, è per il secondo mese consecutivo sopra lo zero con un +0,2% tendenziale (dopo il +0,1% di ottobre), e dopo l’allarme deflazione a agosto e settembre; resta invece negativa la variazione congiunturale, con la stima di un calo dello 0,2% a novembre rispetto al mese precedente. Segnali quindi di allentamento della «fase di forte contrazione della dinamica dei prezzi» sulla spinta delle «tendenze deflazionistiche dei prezzi delle materie prime e dei beni di importazione ma anche della debolezza dei consumi». Anche se l’Istat indica che sulla base delle opinioni di imprenditori e consumatori è prevedibile «una forte moderazione dei prezzi nei prossimi mesi». Rincarano gli alimentari. L’inflazione acquisita per il 2014 scende allo 0,2% dallo 0,3% di ottobre. Intanto rincara ancora a novembre il cosiddetto “carrello della spesa” (i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona) che aumenta dello 0,6% rispetto al mese precedente e dello 0,5% rispetto allo stesso mese di un anno prima «in accelerazione dal +0,1% di ottobre». Nel complesso è una «lieve accelerazione» quella che, con le stime preliminari, l’Istat rileva dell’andamento dei prezzi a novembre: deriva, secondo gli esperti dell’Istituto, soprattutto dagli «alimentari non lavorati» (+0,8% dal -0,2% di ottobre), ed in particolare dai prezzi di verdura (+8,5%) e frutta fresche (+2,4%). In calo benzina (-3,3% mensile) e diesel (-2,6%). Infatti, la verde cala su base mensile del 3,3%, mentre fa registrare su base annua una flessione del 2,4%. Allarme frutta e verdura. La Coldiretti conferma l’allarme per l’aumento record dei prezzi della verdura e della frutta, spinti dalla «pesante ondata di maltempo che ha distrutto le coltivazioni». Il sondaggio. Il 72% di italiani sa cos’è la deflazione e il 50% la teme più dell’inflazione. È quanto emerge da un sondaggio Confesercenti-Swg secondo la quale gli italiani sull’argomento appaiono a sorpresa più informati di quanto si supponga. Il rischio deflazione sta quindi diventando un vero e proprio spauracchio da evitare, forse perché appare come una novità inquietante in una situazione economica già molto difficile da fronteggiare. Sempre secondo il sondaggio il 92% degli intervistati ha dichiarato di aver ridotto ulteriormente le spese nel corso dell’anno (87% nel 2013 e 67% nel 2007).

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