Il pacchetto di misure, per circa 250 milioni di euro, definito dal Ministero del Made in Italy per le micro, piccole e medie imprese del settore moda è senz’altro un investimento positivo per il comparto. Il sostegno alla filiera, però, è incompleto: è necessario includere anche interventi a favore delle pmi della distribuzione, attualmente non previsti.
Così Benny Campobasso presidente della Fismo Federazione Moda Confesercenti.
La destinazione di incentivi economici ai negozi di moda potrebbe invogliare l’apertura di nuove attività o a rilevare quelle già esistenti. Un altro esempio d’intervento economico che potrebbe aiutare le pmi del commercio moda è la detassazione delle rimanenze di magazzino. Misure che rappresenterebbero una boccata d’ossigeno per i nostri esercizi.
Infine, apprezziamo la puntualizzazione del Ministero sull’importanza della formazione per il settore. Per noi questo potrebbe significare finanziamenti per corsi di digitalizzazione dei punti vendita. La clientela è sempre più orientata verso l’acquisto online e noi di questo siamo consapevoli. Perciò riteniamo essenziale il rafforzamento della presenza digitale che consentirebbe, al negozio fisico, una costante interazione con il cliente. Ultimo, ma non ultimo, finanziare corsi di lingua, necessari per quelle attività posizionate nelle città d’arte o nei luoghi ad alto traffico turistico.
I negozi fisici – conclude Campobasso – sono capisaldi nella geografia economica e sociale italiana, veri e propri punti di riferimento non solo per gli acquisti, ma anche per le relazioni che si sviluppano attorno ad essi. Proprio per questo chiediamo un maggiore interessamento del Ministero verso questo importante ramo del comparto moda.
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