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Home » Pasqua: Confesercenti-Ipsos, voglia di festa, ma con un occhio al budget. Per il pranzo spesa prevista 2,4 miliardi di euro, in 5,6 milioni celebreranno al ristorante
Nazionale

Pasqua: Confesercenti-Ipsos, voglia di festa, ma con un occhio al budget. Per il pranzo spesa prevista 2,4 miliardi di euro, in 5,6 milioni celebreranno al ristorante

20/04/2025

Voglia di festa, ma senza dimenticare il budget. Anche quest’anno gli italiani scelgono di mantenere viva la tradizione del pranzo pasquale, con un occhio al contenimento dei costi ma senza rinunciare alla qualità e alla convivialità. Complessivamente, per il pranzo del giorno di Pasqua, prevedono di spendere quest’anno oltre 2,4 miliardi di euro, con un budget di circa 39 euro per persona, che sale a quasi 50 euro per i circa 5,6 milioni di italiani che sceglieranno di trascorrere la giornata in un ristorante.

È quanto emerge dal sondaggio condotto da IPSOS per Confesercenti sulle festività pasquali 2025.

Pasqua con i tuoi... Anche nel 2025 la Pasqua si conferma una ricorrenza profondamente legata alla dimensione familiare. Secondo il sondaggio, il 71% degli italiani trascorre il pranzo pasquale a casa propria o di parenti. Una preferenza che si mantiene stabile in tutte le fasce d’età e aree geografiche, con punte del 77% nelle Isole e del 74% nel Mezzogiorno.

Accanto a chi resta tra le mura domestiche, una quota significativa di italiani decide di festeggiare la Pasqua al ristorante: il 6% prenota un tavolo nella propria città, mentre un ulteriore 8% si sposta fuori porta. In alcune aree, come il Centro Italia, questa tendenza è ancora più marcata: il 10% sceglie un ristorante locale e l’11% uno fuori città. L’opzione piace in particolare ai più giovani (18–34 anni), più propensi della media a pranzare fuori o con amici (9% contro il 6% generale).

…Pasquetta con chi vuoi.  A Pasquetta, la maggior parte degli italiani sceglie di pranzare fuori casa in senso pieno: ristoranti, gite e picnic superano complessivamente il 50% delle preferenze, nonostante il meteo incerto. Il 12% opterà per un ristorante fuori porta, il 5% per uno in città, per un totale di oltre 6,8 milioni di persone. C’è inoltre un 7% che si orienterà su picnic o grigliate all’aperto, mentre il 5% sarà in viaggio con almeno un pernottamento. Si tratta di un cambio netto di scenario rispetto alla domenica di festa, che rispecchia il desiderio di socialità, informalità e aria aperta. A queste scelte si aggiunge il 17% che pranzerà a casa di amici, ulteriore conferma del carattere conviviale della giornata. In particolare, tra i 18 e i 34 anni, solo il 31% resta in ambito familiare, mentre quasi uno su tre si divide tra amici, ristoranti e attività all’esterno.

Il budget. La spesa media per il pranzo di Pasqua si attesta sui 38,81 euro a persona, 49,79 euro al ristorante, con valori più elevati tra i giovani (media 43,35 euro) rispetto agli adulti (media 37,03 euro). Una differenza che riflette probabilmente uno stile di consumo più conviviale da parte dei più giovani, che festeggiano spesso in gruppi di amici o in contesti allargati, contribuendo in modo attivo alla spesa per cibo e bevande e prediligendo prodotti particolari o di qualità.

Le differenze si notano anche a livello territoriale. Nelle Isole, la spesa media sale a 41,58 euro, mentre nel Centro Italia si attesta su 39,40 euro. Valori simili si registrano nel Nord-Ovest (38,68 euro) e nel Sud (39,29 euro). Più contenuta, invece, la spesa nel Nord-Est, che si ferma a 35 euro tondi. Il dato più basso si osserva nel Centro-Nord, con una media di 33,65 euro. Non mancano, come ogni anno, gli estremi: una piccola parte degli intervistati dichiara una spesa contenuta, intorno ai 10 o 15 euro, ma c’è anche chi supera i 100 euro a persona. Tuttavia, si tratta di una minoranza: il valore mediano si concentra nella fascia tra i 20 e i 50 euro, che raccoglie circa la metà dei rispondenti.

Il menu di Pasqua. Per Pasqua, gli italiani si confermano devoti alle tradizioni e, soprattutto, alla carne. Il 60% non rinuncia ai primi piatti “di terra”, quelli robusti, saporiti, fatti per stare in famiglia e per digerire con calma. Le lasagne, le fettuccine al ragù e affini restano i veri protagonisti del pranzo pasquale.

Tra i secondi, l’agnello mantiene salda la sua corona con il 34% delle preferenze (e punte fino al 45% al Sud), seguito da un più generalista 31% che sceglie altre carni. Il pesce è una minoranza silenziosa, con solo il 13% di consenso, mentre i frutti di mare restano sullo sfondo (9%). Pasqua, insomma, resta un territorio saldamente sul versante ‘monti’ più che ‘mare’.

È sul fronte dei dolci e delle specialità locali che si nota un cambiamento interessante. Se la colomba industriale (35%) e le uova di cioccolato industriali (44%) sono ampiamente in testa, cresce con decisione la scelta di prodotti artigianali, simbolo di qualità e legame con il territorio: il 30% opta per la colomba artigianale e il 12% per le uova artigianali. Numeri che, anno dopo anno, si consolidano, premiando le produzioni locali, le pasticcerie di fiducia e l’attenzione agli ingredienti. Anche tra le preparazioni salate, le specialità tradizionali regionali – come il casatiello, la pizza al formaggio, la torta pasqualina – vengono scelte da oltre un terzo degli italiani (36%), con punte del 52% nelle Isole. La Pasqua, insomma, è sempre più un’occasione per riscoprire il patrimonio enogastronomico locale.

L’articolo Pasqua: Confesercenti-Ipsos, voglia di festa, ma con un occhio al budget. Per il pranzo spesa prevista 2,4 miliardi di euro, in 5,6 milioni celebreranno al ristorante proviene da Confesercenti Nazionale.

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