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Notizie Confesercenti Sardegna

Contributi INPS 2025

18/02/2025

Per Artigiani e Commercianti: Nuovi Importi sul Minimo di Reddito e Adeguamento ISTAT

L’anno 2025 introduce importanti novità nel calcolo dei contributi previdenziali INPS per artigiani e commercianti, con un minimale di reddito fissato a 18.555,00 euro e aliquote contributive confermate al 24% per gli artigiani e al 24,48% per i commercianti[1][2][3]. L’adeguamento del minimale, calcolato sulla base dell’indice ISTAT (+0,8% nel 2024), riflette un incremento rispetto all’anno precedente, con ricadute dirette sugli importi fissi da versare: 4.460,64 euro per gli artigiani e 4.549,70 euro per i commercianti[1][5]. Questo articolo esplora nel dettaglio il quadro normativo, le modalità di calcolo, le agevolazioni per specifiche categorie e le scadenze da rispettare, offrendo una guida completa per orientarsi tra gli obblighi contributivi del 2025.


Adeguamento ISTAT e Calcolo del Reddito Minimale

La Variazione dell’Indice dei Prezzi al Consumo

L’ISTAT ha comunicato un incremento dello 0,8% dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati nel periodo gennaio 2023-dicembre 2024[1][5]. Questo parametro, introdotto dall’art. 1, comma 3, della Legge n. 233/1990, determina l’aggiornamento annuale del reddito minimo imponibile per il calcolo dei contributi INPS. Per il 2025, il minimale giornaliero è stato fissato a 57,32 euro, moltiplicato per 312 giorni lavorativi (equivalente a 52 settimane x 6 giorni), raggiungendo 17.883,84 euro[1][5]. A tale importo è stato aggiunto 671,39 euro, come previsto dall’art. 6 della Legge n. 15/1991, portando il reddito minimo annuo a 18.555,00 euro[1][5].

Componente di CalcoloImporto (€)Base Legale
Minimale giornaliero (312 giorni)17.883,84Legge 233/1990
Aggiunta ex Legge 15/1991671,39Legge 15/1991
Totale reddito minimo 202518.555,23Arrotondato a 18.555,00

Implicazioni per i Contribuenti

Anche gli artigiani e i commercianti con redditi inferiori a 18.555,00 euro sono tenuti a versare i contributi fissi sul minimale[2][5]. Questo meccanismo garantisce un livello minimo di copertura previdenziale, indipendentemente dalla performance economica dell’attività.


Importi Contributivi Obbligatori per il 2025

Contributi Fissi sul Minimo di Reddito

Gli importi annuali dovuti per il 2025 sono stati determinati applicando le aliquote base al reddito minimale:

  • Artigiani: 24% x 18.555,00 = 4.460,64 euro
  • Commercianti: 24,48% x 18.555,00 = 4.549,70 euro[1][2][5].

Per i periodi inferiori all’anno solare, il contributo mensile è pari a 371,72 euro per gli artigiani e 379,15 euro per i commercianti[1]. Questi importi includono anche il contributo per la maternità (7,44 euro annui)[2].

Contributi su Redditi Superiori al Minimo

Per redditi eccedenti 18.555,00 euro, si applicano aliquote differenziate:

  • Fino a 55.448,00 euro: 24% (artigiani) e 24,48% (commercianti)[1][3].
  • Oltre 55.448,00 euro: 25% (artigiani) e 25,48% (commercianti)[1][5].

I commercianti sostengono un’aliquota aggiuntiva dello 0,48% per finanziare l’indennizzo in caso di cessazione dell’attività[3][5].


Quadro Normativo di Riferimento

Legge 233/1990 e Legge 15/1991

Il calcolo del minimale poggia su due pilastri legislativi:

  1. Legge 233/1990: istituisce il meccanismo di indicizzazione del minimale giornaliero basato sull’ISTAT[1][5].
  2. Legge 15/1991: introduce l’integrazione fissa di 671,39 euro al calcolo del reddito minimo annuo[1][5].

Circolare INPS n. 38/2025

Il documento chiarisce gli adempimenti per il 2025, ribadendo l’obbligo di versare i contributi sulla totalità dei redditi d’impresa, incluso quelli derivanti da attività secondarie[1][3]. In caso di versamenti inferiori al dovuto, è previsto un saldo entro i termini di pagamento delle imposte sui redditi[1].


Agevolazioni e Riduzioni Contributive

Riduzione del 50% per Over 65

Gli artigiani e i commercianti ultra 65enni già pensionati beneficiano di una riduzione del 50% sui contributi, purché in possesso dei requisiti contributivi richiesti[1][3][5].

Sconti per Nuovi Iscritti

La Legge di Bilancio 2025 introduce uno sconto del 50% sui contributi per i primi tre anni di attività per chi si iscrive per la prima volta alle gestioni INPS[1][2]. L’agevolazione è estesa anche agli imprenditori in regime forfetario[1] che non utilizzano la riduzione del 35%.

Vantaggi e svantaggi della riduzione contributiva

La riduzione del 50% dei contributi previdenziali per artigiani, commercianti e soci di società, prevista dalla Legge di Bilancio 2025, presenta sia vantaggi che svantaggi significativi.

Vantaggi

I vantaggi includono:

  • Riduzione dei contributi: un onere minore per i soci di società di persone e di società di capitali.
  • Incentivo all’imprenditorialità: offre un supporto economico nei primi anni di attività, periodo spesso critico per la sostenibilità finanziaria.
  • Semplificazione amministrativa: la richiesta viene fatta tramite una comunicazione telematica all’INPS.

Svantaggi

Tra gli svantaggi abbiamo:

  • Impatto sulla previdenza: la riduzione dei contributi comporta una diminuzione dei contributi accreditati, con un possibile impatto sulla pensione futura.
  • Alternativa ad altre agevolazioni: non è cumulabile con altre agevolazioni simili.
  • Limitazione temporale: la misura è valida solo per i nuovi iscritti nel 2025, escludendo coloro che avviano attività in anni successivi o che non rientrano nelle categorie specificate.

Modalità e Scadenze di Pagamento

I contributi devono essere versati in quattro rate trimestrali, con scadenze fisse:

  1. 16 maggio 2025
  2. 20 agosto 2025
  3. 18 novembre 2025
  4. 17 febbraio 2026[2][5].

I pagamenti avvengono tramite modello F24, accessibile attraverso il Cassetto previdenziale artigiani e commercianti sul sito INPS[3][5].


Conseguenze del Versamento Inferiore al Dovuto

L’INPS precisa che i contributi versati a conguaglio o sul minimale devono coprire l’intero reddito imponibile dichiarato. In caso di disavanzo, è necessario versare un saldo entro i termini fiscali[1][3]. Il DLgs 13/2024 introduce il concordato preventivo biennale per regolarizzare gli adempimenti, ma non esonera dal pagamento dei contributi[1].


Conclusioni e Raccomandazioni

Il 2025 conferma un sistema contributivo articolato, con minimali in aumento e aliquote stabili. Per evitare sanzioni, è cruciale:

  • Monitorare i redditi effettivi per calcolare correttamente i contributi a saldo.
  • Utilizzare le agevolazioni per over 65 e nuovi iscritti.
  • Rispettare le scadenze trimestrali per rateizzare gli importi.

Si raccomanda di consultare un commercialista per valutazioni personalizzate e di accedere regolarmente al Cassetto previdenziale INPS per verifiche in tempo reale[2][5].

Per eventuali adesioni e/o chiarimenti scrivere a segreteria@confesercentisardegna.it  o chiamare al proprio ufficio Confesercenti provinciale di appartenenza
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